L’azione è volta al riconoscimento di tutto il periodo svolto a titolo di supplenza con contratti a termine dal primo anno di servizio pre-ruolo fino all’immissione in ruolo.
Il riconoscimento, alla luce delle recenti sentenze della Corte Costituzionale dell’agosto 2016 e della Cassazione del novembre 2016, riguarda sia la sfera economica, intesa quale diritto alla progressione retributiva secondo il meccanismo dei gradoni settennali e sia la sfera giuridica, intesa come anzianità maturata ai fini retributivi e contributivi con retrodatazione fin dal primo anno di precariato.
Quindi tutti coloro che hanno avuto il decreto di ricostruzione di carriera con un accantonamento della parte economica pari ad 1/3 dopo il 4 anno di servizio, può fare ricorso e farsi riconoscere per intero il sevizio, cioè retrodatando il diritto economico e quindi anticipando la progressione della carriera.
Per coloro che versino ad oggi ancora in stato di precariato
è altresì previsto un risarcimento del danno da commisurarsi in proporzione al periodo di lavoro svolto in regime di precariato. Per i lavoratori ATA: Il requisito minimo per partecipare all’azione è di tre supplenze annuali dal 01.09 al 30.06 (su organico di fatto) e/o al 31.08 (su organico di diritto) maturate in un quinquennio; per i lavoratori DOCENTI: il requisito minimo per partecipare all’azione è di tre supplenze annuali (180 giorni anche non consecutivi entro l’anno) maturate in un quinquennio